Sono stati celebrati questa mattina nel santuario della Beata Vergine del Portone i funerali di don Matteo Bodda, che si è spento venerdì 13 gennaio all’età di 93 anni.

Nato a Cisterna il 21 luglio 1929, dopo gli studi al Seminario Vescovile di Asti, venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1953 da Mons. Giacomo Cannonero; un anno dopo l’ordinazione venne nominato viceparroco a San Martino Alfieri.

Negli anni successivi, seguono diversi incarichi come viceparroco a San Pietro, Viarigi, Castell’Alfero e Montegrosso. Nel 1965 assunse la rettoria della Ss. Annunziata di Bellangero. Il primo incarico di parroco giunse nel 26 ottobre 1969 a Vaglierano.

Negli anni tra il 1973 e il 1993 fu poi insegnante di religione all’Istituto d’Arte Benedetto Alfieri.

Previa rinunzia alla Parrocchia, il 1° agosto 1988 assunse la responsabilità del Santuario della Beata Vergine del Portone; in tale veste, segnatamente nei primi anni del suo rettorato, si dedicò intensamente al restauro del santuario; tra i molti interventi meritano particolare menzione il rifacimento del manto di copertura della cupola e del tetto, il restauro della statua della Beata Vergine posta sulla sommità della cupola, la sistemazione del vialetto di accesso e della cripta, nonché il completamento della facciata del santuario arricchito con dipinti e statue.

Dopo trent’anni, il 2 luglio 2018, rinunciò all’incarico ritirandosi a vita privata, dedicando gli ultimi anni alla meditazione e alla preghiera, nonché alla redazione di un libro di memorie autobiografiche: “Don Matteo Bodda – Un “prete da corsa”.

Ma quello di don Bodda non è l’unico lutto che in questi giorni di inizio anno ha colpito la Diocesi di Asti.

La scorsa settimana si è infatti spento don Vincenzo Binello, decano del clero astigiano.

Nato nel 1923 venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1947 da monsignor Umberto Rossi; a ottobre venne nominato Vicecurato a Callianetto.

Negli anni successivi seguono ulteriori incarichi come viceparroco: Montegrosso d’Asti (1949), Pralormo (1951), Antignano (1954) Rocca d’Arazzo (1955).

Il 6 settembre 1956 venne nominato arciprete di Santa Maria Nuova in Asti e il successivo 8 dicembre prese possesso della parrocchia dove trascorrerà il periodo più significativo del suo lungo ministero pastorale, vivendo il profondo cambiamento segnato dall’incalzare della stagione conciliare.

Tra le molteplici opere compiute da questo sacerdote, unanimemente ricordato come pastore zelante e amministratore prudente, non meno che intraprendente, va ricordata l’acquisizione e l’edificazione nei primi anni ’70 dell’Oratorio di Santa Maria Nuova che ancora oggi costituisce irrinunciabile punto di riferimento per i giovani e le famiglie della Comunità dei Tre Campanili

Il 15 novembre 1971 gli venne affidata l’amministrazione del Seminario Vescovile e il 30 settembre 1976 rinunciò alla parrocchia dedicandosi al lavoro in Seminario e all’Ufficio Amministrativo della Curia e, infine, come direttore dell’Ufficio Servizi Sociali; ancora vivo, dopo molti anni, il ricordo dello scrupolo e della precisione con cui rendeva conto delle attività affidategli. Il 1° ottobre 1979 è nominato Canonico della Cattedrale.

L’impegno in Curia non fa venir meno la vivace e intensa attività pastorale nell’aiuto ai confratelli nelle celebrazioni festive, nell’infaticabile disponibilità per ascoltare le confessioni e, come assistente spirituale di diverse aggregazioni laicali tra cui la Legio Mariae e altri gruppi di preghiera, nei quali esprime la robusta devozione mariana coltivata fin dagli anni del seminario.

Dal 4 maggio 1990 svolse l’incarico di amministratore e legale rappresentante di Viatosto, sua parrocchia di origine, per il tempo necessario a garantire l’ordinato ingresso del nuovo parroco.

Trascorre serenamente gli ultimi anni, assorto in preghiera pressocché costante, nella Casa di Riposo S. Giuseppe Marello dove si è spento l’8 gennaio 2023 all’età di 99 anni.