Il commento al Vangelo di domenica 25 maggio (Gv 14,23- 24) a cura di Gaia Fantolino

Il Vangelo di questa domenica (Gv 14, 23-29) riporta le parole di Gesù ai discepoli, in cui promette che Lui e il Padre prenderanno la loro dimora presso chi Lo ama e osserva la Sua parola. Vengono sottolineate l’importanza dell’amore e dell’obbedienza a Dio; è una promessa di intimità e relazione profonda con Lui, che non è solo un’entità lontana, ma un Padre amorevole che desidera vivere dentro di noi e guidarci nella nostra vita quotidiana.

Il passaggio “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” è un messaggio di consolazione e di speranza da parte di Gesù ai discepoli.

La pace che Lui ci offre non è solo una sensazione di calma o di tranquillità, ma è una pace che viene da Dio stesso. 

Gesù dice: “Non come la dà il mondo, io la do a voi”, perché la pace che offre il mondo è spesso basata su circostanze esterne, come la ricchezza o il successo. Ma la pace che offre Gesù non dipende dalle circostanze esterne ed è basata sulla relazione con Dio.

Possiamo provare a mettere in pratica questo insegnamento nella vita di tutti i giorni cercando la pace di Gesù in momenti di difficoltà, fatica o ansia. In questo modo, possiamo sperimentare la pace di Gesù e vivere in una relazione profonda con Lui.

Il passaggio si conclude in questo modo: “Vi ho detto queste cose adesso, prima che avvengano, perché quando saranno avvenute, voi crediate”. Con queste parole, Gesù vuole preparare i discepoli per ciò che sta per accadere, la sua morte e la sua Resurrezione, e vuole rafforzare la loro fede.