Alessia Conti, direttrice della Biblioteca Astense, ormai da tre anni si occupa dell’organizzazione del festival Passepartout insieme al comitato scientifico composto dal presidente Alberto Sinigaglia, da Roberta Bellesini, presidente della Biblioteca e da Donatella Gnetti.

Come sta andando questa edizione di Passepartout?

“Direi che sta andando bene. I relatori invitati appartengono a mondi diversi oppure hanno visioni diverse del mondo e questo è un po’ il sale della democrazia. Il fatto che gli incontri aprano a dibattiti e anche a qualche schermaglia è sicuramente positivo. Direi dunque che il bilancio finora è positivo, sicuramente in termini di qualità”.

A cosa è dovuta la scelta di una formula più snella rispetto agli altri anni?

“Innanzitutto per un motivo di ordine logistico, dovuto al ponte dei primi di giugno. Inoltre ci sembrava corretto rispettare la Festa della Repubblica: il senso delle istituzioni non deve mancare. Abbiamo poi fatto alcuni ragionamenti sugli incontri della domenica mattina. E’ comunque sempre tutto pensato nell’ottica del miglioramento, non stiamo mai fermi, quindi non è detto che la formula possa essere nuovamente rimaneggiata in futuro”.

Il tema del festival quest’anno è Generazioni. In che misura passato e presente possono riuscire veramente a dialogare in un’ottica di confronto costruttivo per il futuro?

“Questa è la grande sfida. C’è sempre stato un divario tra generazioni, ma ora la questione si fa più urgente perché la distanza è troppa e su temi molto importanti. Questo gap enorme deve essere in qualche modo recuperato. Sarà sicuramente un obiettivo di lungo periodo, certo, ma lo hanno detto bene i giovani presenti a Passepartout per i percorsi di Pcto presentando il loro “manifesto”: l’unico modo per costruire un futuro migliore è farlo insieme ma per farlo è necessario smettere di parlare dei giovani come se non ci fossero o se fossero disinteressati a tutto. Non è così”.

Maggiori info sul Passepartout al link http://www.passepartoutfestival.it/

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 6 giugno 2025

Laura Avidano